Tutto quello in cui abbiamo sempre creduto, e per cui lavoriamo ogni giorno, si è rivelato fondamentale nell'anno passato. Il 2020, uno degli anni più brutti di tutti i tempi, ha segnato un +30% di visite a domicilio, e proprio questa è stata una carta vincente per la lotta al Covid.
"Nell'anno della pandemia abbiamo comunque proseguito l'attività domiciliare – spiega la Dott.ssa Raffaella Bertè – abbiamo monitorato i pazienti a casa, tenuto i contatti con i medici di medicina generale, ma ci siamo anche occupati di distribuire i dispositivi di protezione individuale e siamo riusciti a vivere l'impegno sulla domiciliarità grazie al fatto che nessuno mai si è tirato indietro, cercando sempre di essere presenti."
Le tante persone che preferiscono rimanere a casa, piuttosto che essere trasportate in ospedale o in hospice, soprattutto in questo periodo, devono poter essere curate a casa se la terapia lo permette. il nostro lavoro è quello di dare supporto e sostegno ai malati e alle loro famiglie.
"L'obiettivo di questo 2021 – spiega Raffaella – è di avere un'equipe che lavori h24, sette giorni su sette, insieme ai medici di medicina generale, ma con presa in carico e responsabilità più esclusiva a fronte di casi specialistici dove l'equipe va da sola e per il tempo in cui necessita la presa in carico."